Come Funziona lo Zootropio
Lo zootropio è un particolare dispositivo ottico che consente di visualizzare immagini ed oggetti in movimento, la cui ideazione si deve al matematico britannico William George Horner e risale al 1834.
Invenzione
Uno dei primi esempi di zootropio risale al 180 d.C e fu inventato in Cina da Ting Huan. L’invenzione venne battezzata “il tubo che fa apparire le fantasie”. Grazie al riscaldamento di una lampada che creava dell’aria calda, venivano fatte muovere le palette della parte superiore del dispositivo, così facendo la rotazione creata dava l’effetto del movimento.
Lo zootropio inventato da Horner inizialmente era conosciuta con il nome di “Dedalo” e poi nella tradizione popolare come “La ruota del diavolo”: tuttavia non sono rinvenibili i motivi di queste denominazioni né le attinenze con lo strumento in sé. La fortuna di questa invenzione arrivò solo nel XIX secolo, e il marchio venne registrato anche negli Usa: qui infatti lo sviluppatore William F. Lincoln gli diede il nome di zoetrope, appunto ruota della vita, e questo fu il nome che passò alla storia.
Contemporaneamente e senza nessuna dipendenza vennero ideate costruzioni simili anche il Belgio, dove Joseph Antoine Ferdinand Plateau creò il fenachitoscopio e in Austria , dove Simon von Stampfer creò lo stroboscopio che, emettendo lampi di luce a frequenza regolabile, consentono sempre per il fenomeno di persistenza sulla retina di vedere fermo o al rallentatore qualsiasi fenomeno rotatorio, alternativo o periodico.
Come funziona
L’etimologia di questo nome deriva da zoe e tropos, e si può tradurre approssimativamente con “ruota della vita”. I disegni o le immagini vengono riprodotte in sequenza su un’unica striscia di carta: questa viene inserita in un cilindro che presenta una fessura per ogni immagine rappresentata.
Visionando così le immagini una dietro l’altra, grazie alla persistenza retinica si ha l’illusione del movimento. Le immagini che si osservano dalle fessure del cilindro tuttavia risultano deformate è più sottili rispetto alla realtà, e per ovviare viene utilizzato il prassinoscopio, ossia un prisma di specchi applicato ad un perno che passa per il centro dello zootropio.
Strumento analogo allo zootropio è il fenachitoscopio: le immagini sono disposte questa volta lungo un cerchio di cartoncino. Il disco viene poi inserito in un tamburo che ruota intorno a un perno, e dalle fessure è quindi possibile vedere in movimento le immagini sul cartoncino.
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